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Attualità domenica 03 dicembre 2017 ore 09:30

Un rifugio per le donne vittime di violenza

Risorse per le case rifugio e per la realizzazione di una casa di seconda accoglienza, e per un nuovo sportello a Collesalvetti



LIVORNO — Il progetto di ampliamento dei servizi per contrastare la violenza sulle donne presentato da Livorno, quale Comune capofila dell’area livornese (Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola), ha vinto un bando della Regione Toscana, ottenendo un finanziamento per oltre 44mila euro.

Il finanziamento riguarda il potenziamento delle strutture e degli sportelli che accolgono e sostengono le donne vittime di violenza, a Livorno e a Collesalvetti, e le azioni per far crescere e far conoscere la rete antiviolenza che da anni opera sul territorio.

Per quanto riguarda il livello di intervento 1, e cioè l’apertura di nuovi sportelli dei centri antiviolenza esistenti, il nuovo sportello sarà realizzato a Collesalvetti. Sarà collegato al Centro Antiviolenza gestito da Ippogrifo, che già opera a Livorno dal gennaio 2015 (si trova al piano terreno del Palazzo Granducale) e che tratta una media di 20-25 casi all’anno, dando sostegno e aiuto non solo alle donne ma anche ad altri soggetti fragili (anziani, minori, disabili, persone di altra nazionalità) vittime di violenza.

Lo sportello di Colle sarà aperto due volte a settimana, con una operatrice opportunamente formata. Due volte al mese saranno presenti una legale e una psicologa che già operano presso il Centro Antiviolenza di Livorno.

La linea di intervento 2 del bando riguarda, invece, l’apertura di nuove case rifugio. Il finanziamento consentirà all’associazione Randi, che attualmente gestisce una casa rifugio a Livorno, di trovare un immobile più ampio, in modo da aumentare i posti letto a disposizione.

La Casa Rifugio della Randi è una struttura ad indirizzo segreto che garantisce l’anonimato alle sue ospiti (da sole o con figli) in pericolo di vita, per una prima e pronta accoglienza: è aperta tutto l’anno ed è gestita da un team qualificato di donne, per lo più volontarie, che offre, oltre all’accoglienza, un supporto di tipo sociale, educativo e psicologico alle donne vittime di violenza (non solo domestica, ma anche da parte della criminalità organizzata), accompagnandole nel percorso di reinserimento lavorativo.

Il punto 4 del bando riguarda l’apertura di case di seconda accoglienza, cioè di case dove le donne vittime di violenza possano trovare ospitalità e assistenza superato il periodo di massima protezione trascorso nella casa rifugio, per intraprendere un percorso verso l’autonomia economica e l’appropriazione di una vita libera e serena.

Questo casa di seconda accoglienza sarà aperta a Livorno, e gestita da Ippogrifo, che già dispone di una casa rifugio (“Casa Amica”, anch’essa ad indirizzo segreto) in convenzione con il Comune di Livorno, in cui vengono ospitate donne, anche con bambini, in massimo di 4. La casa di seconda accoglienza rappresenta una novità, in quanto attualmente questa tipologia di struttura non è presente sul nostro territorio.

Infine, la linea di intervento 6 del bando riguarda le “azioni di rete”, e cioè quelle azioni “forti” affinché la rete antiviolenza che in questi anni si è sviluppata e strutturata possa essere potenziata e, soprattutto, fatta conoscere alle persone che hanno bisogno di aiuto. La donna vittima di violenza, come ha sottolineato la vicesindaco Sorgente, è sempre disorientata, e spesso non è a conoscenza delle possibilità di aiuto che i servizi mettono a disposizione. È invece fondamentale che nell’arco delle prime ore da quando si è verificata la violenza, la donna sia immediatamente messa in protezione.

Le risorse del finanziamento saranno utilizzate anche per far sì che si possa fare formazione congiunta, in modo che chi opera nei centri e nelle strutture possa seguire percorsi comuni di formazione e aggiornamento.

L'intero progetto è stato illustrato in municipio a Livorno da Stella Sorgente, vicesindaco del Comune di Livorno, Libera Camici, vicesindaco del Comune di Collesalvetti,Cristina Cerrai, consigliera di Parità della Provincia di Livorno, Paola Meneganti, funzionaria della Provincia di Livorno, Giovanna Papucci, presidente dell’Associazione Ippogrifo, Maria Teresa Vitali, rappresentante dell’Associazione Randi, Fabio Ferrari, responsabile Ufficio Politiche Femminili del Comune di Livorno.


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