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Attualità sabato 02 maggio 2020 ore 17:10

Riparti Livorno, il piano per uscire dalla crisi

“Riparti Livorno!”: il piano straordinario del Comune per uscire dalla crisi economica determinata dal lockdown per il coronavirus



LIVORNO — Si chiama"Riparti Livorno" ed è una manovra finanziaria straordinaria messa a punto dal Comune di Livorno, per sostenere quei settori e soggetti maggiormente colpiti e penalizzati dagli effetti economici del coronavirus.

“Per far ripartire Livorno - ha annunciato il sindaco Salvetti - abbiamo pensato a un piano che movimenterà in totale, nel bilancio comunale, oltre 400 milioni di investimenti, che comprendono i circa 245 milioni per il nuovo ospedale, e circa 145 milioni del piano triennale opere pubbliche. Ammonta poi a 8 milioni la cifra movimentata sul bilancio tra slittamenti e riduzioni di tributi, tasse, rette”.
Il tutto, ha precisato Salvetti, potrà essere “speso” interamente sulla città, consentendo ad esempio non solo lo slittamento di tasse e tributi ma la loro cancellazione, “se dal Governo arriveranno i fondi promessi nell’ambito dell’auspicato decreto “Cura Comuni”.

"Il Comune da solo - ha aggiunto il sindaco - non può rispondere alle aumentate esigenze di tutti i cittadini, commercianti, partite Iva, lavoratori autonomi che hanno subito danni economici dal lockdown. Per questo servono risorse e misure che devono arrivare da Regione, Governo, Europa” .


Il piano straordinario da 400 milioni di euro di investimenti si snoda su questi punti:
Rifacimento di via Grande, “per il quale l’iter - ha assicurato il sindaco, sarà il più rapido possibile”.
Nuovo Ospedale: porterà 245 milioni sul tessuto cittadino
A metà maggio ripartono le gare e gli appalti, “e la speranza è che il Governo dia la possibilità di semplificare gli iter burocratici come ad esempio ha fatto per il Ponte Morandi, in modo che arrivino subito soldi sui territori, a imprese, lavoratori, famiglie”.
Dal 4 maggio ripartono i cantieri già programmati per i lavori pubblici, rimasti bloccati dal lockdown.

Per quanto riguarda il settore del turismo e commercio, le principali azioni del Comune riguarderanno:
slittamento imposta comunale di pubblicità dal 31 marzo al 30 giugno, con un’entrata che viene sospesa per un totale di 300mila euro
riduzione tosap temporanea e slittamento dal 31 marzo al 30 giugno con un’entrata temporaneamente sospesa per 500mila euro
sospensione canoni patrimoniali per immobili pubblici per 500mila euro.
Ed ancora:
il Comune darà la possibilità ( e senza chiedere alcuna contribuzione ulteriore) di ampliare il suolo pubblico per favorire le attività (bar, ristoranti, ecc) che dovranno garantire il distanziamento sociale mettendo più tavoli e sedie
per la rimodulazione delle tariffe per gli stalli blu il Bilancio registra una minore entrata di 600mila euro
prevista riduzione tari fino a 4 milioni per ridurre la parte variabile delle attività in lockdown e slittamento prima rata Tari da maggio a settembre
confermate tariffe Tari 2019 con conguaglio nel triennio successivo
abolizione tassa di soggiorno dal 1 maggio fino a fine anno nell’ottica di incentivare il turismo livornese, con una minore entrata sul bilancio di 820mila euro
abolizione pedaggio bus turistici, che vale 390mila euro

Per quanto riguarda il settore del sociale, l’assessore Raspanti ha ricordato che l’impegno del Comune dall’inizio dell’emergenza è stato straordinario. Oltre ai buoni spesa su fondi governativi distribuiti in tempi rapidissimi attraverso un vero “percorso di accompagnamento” delle persone, sono stati realizzati con risorse comunali 700 pacchi alimentari, consegnati dalle associazioni che operano in accordo col Comune. A questo si aggiungono, nella manovra “Riparti Livorno”, ulteriori 300 mila euro. 
Tra le misure sul sociale, attivate in ambito dal Comune nell’ambito del piano “Riparti Livorno” si segnala:
stanziamento di 300mila euro per rispondere ai bisogni urgenti delle persone in maggiore difficoltà (120.000 euro di risorse comunali svincolate integrate con il ricavato del conto corrente per le donazioni a cui hanno contribuito molti cittadini, tante imprese e, in modo molto generoso, anche i dirigenti comunali);
500mila euro per contributi agli affitti grazie al reimpiego del fondo nazionale per la morosità incolpevole (ulteriori risorse potrebbero aggiungersi a breve);
50mila euro di contributi alle famiglie svantaggiate per l’inserimento dei bambini nei centri estivi.
Oltre a questo, il Comune è al lavoro per la riorganizzazione dei servizi rivolti alla disabilità e alla non autosufficienza.

A margine della conferenza stampa è stato fatto il punto su cosa cambierà dal 4 maggio, giorno in cui entrerà in vigore il DPCM del 26 marzo, e si potranno riprendere alcune attività sospese dal 10 marzo con il Decreto “Io resto a casa”.

Stiamo passando dalla fase “restiamo a casa” a quella “usciamo ma manteniamo le distanze e indossiamo la mascherina”, ha sintetizzato il sindaco.


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